Sant’Antonio Abate

Come tutti gli anni i nostri frati ed in particolare il nostro parroco fr.Romano, nonostante il freddo e l’umido di questa stagione, danno grande disponibilità per questo 17 gennaio, dedicato a Sant’Antonio Abate (link Cathopedia), facendo i turni nel sagrato della chiesa dalle 16 alle 18 per aspettare i fedeli con loro animali di casa per la benedizione

Il 17 gennaio si celebra infatti la memoria liturgica di Sant’Antonio Abate uno dei padri del monachesimo, detto anche sant’Antonio il Grande, sant’Antonio d’Egitto, sant’Antonio del Fuoco, sant’Antonio del Deserto, sant’Antonio l’Anacoreta, così venivano chiamati gli eremiti al tempo, che è divenuto il protettore degli animali.

Sant’Antonio è riconosciuto anche dalla Chiesa Copta (una delle chiese orientali, nata dalla scisma del V secolo, che riconoscono il Patriarca, ma non il Papa) ed è festeggiato il 31 gennaio.

Per questo motivo c’è la consuetudine da secoli e secoli, di benedire gli animali oltre al fuoco e le sementi.

fr. Paolo Pugliesi su Sant’Antonio Abate

Le tradizioni di Sant’Antonio Abate raccontate da Fra’ Paolo Pugliese a “Bel tempo si spera”

Orazione a Sant’Antonio Abate – proteggici da ogni insidia

Gloriosissimo S. Antonio,

esempio luminoso di penitenza e di fortezza cristiana,

ardente di zelo per la salvezza delle anime e di carità per il bene del prossimo,

Voi che otteneste da Dio la speciale virtù di liberare l’aria, la terra, il fuoco e gli animali da ogni morbo e da ogni malefica influenza,

fate che con una santa vita imitiamo le vostre eroiche virtù e che anche quaggiù in terra sperimentiamo il vostro valevole patrocinio,

ricevendo copiosissime le vostre benedizioni su tutto ciò che serve per la nostra alimentazione e pei nostri lavori, sui corpi e sulle anime nostre.

Così sia.

Vita

  • Sant’Antonio nacque in Egitto a Coma, per questo è anche detto sant’Antonio d’Egitto, nel 251 da famiglia benestante e rimase orfano giovane.
  • Alla morte dei suoi genitori distribuì tutte le sue sostanze ai poveri, si ritirò nel deserto e li cominciò la sua vita di eremita.
  • Condusse una vita molto riservata come anaconeta prima rifugiandosi in una grotta nel deserto poi sul Mar Rosso dove rimase per venti anni.

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Dal Martirologio

Memoria di sant’Antonio, abate, che, rimasto orfano, facendo suoi i precetti evangelici distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto, dove intraprese la vita ascetica; si adoperò pure per fortificare la Chiesa, sostenendo i confessori della fede durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, e appoggiò sant’Atanasio nella lotta contro gli ariani. Tanti furono i suoi discepoli da essere chiamato padre dei monaci.
[tratto da Chiesa Cattolica Italiana]

2021

Anche quelli che ci hanno fatto compagnia per anni e non sono più in grado di camminare, non mancano all’appuntamento!